Giorgia Meloni e lo scherzo telefonico di comici russi: che cos’è successo?

Giorgia Meloni e lo scherzo telefonico di comici russi: che cos'è successo?

Nelle ultime ore si è parlato particolarmente – in termini di cronaca e non solo -, su Internet e nelle principali testate giornalistiche nazionali, dello scherzo telefonico ricevuto da Giorgia Meloni, da parte di comici russi che si sono spacciati per politici africani. Lo scherzo telefonico ha provocato particolare indignazione da parte di Palazzo Chigi, chi ha rilasciato una nota a proposito di quanto accaduto. Ma che cosa è successo e, soprattutto, quali sono state le parole pronunciate da Giorgia Meloni?

Lo scherzo telefonico a Giorgia Meloni

Lo scherzo telefonico a Giorgia Meloni è stato realizzato da parte di alcuni comici russi, che si sono spacciati per importanti leader africani, con cui la Premier italiana credeva di dibattere. Nella telefonata, che è stata diffusa soltanto nelle ultime ore del 1 novembre 2023, per quanto sia avvenuta in occasione del 18 settembre, si sente la leader di Fratelli d’Italia affrontare diversi temi, relativi soprattutto alla politica estera e alla gestione dell’immigrazione da parte dell’Italia.

I temi trattati, in realtà, non presentano alcun tipo di violazione del segreto di Stato e, in nessun punto, si parla di elementi che siano celati all’opinione pubblica. Tuttavia, lo scherzo telefonico ricevuto dalla Premier italiana ha provocato grande indignazione da parte di Palazzo Chigi, che ha rilasciato una nota di commento ai 13 minuti di telefonata che Giorgia Meloni ha tenuto con i comici russi, credendo allo scherzo telefonico.

Di che cosa ha parlato Giorgia Meloni nella telefonata con i comici russi

A questo punto, è possibile considerare anche quali siano stati i temi di cui Giorgia Meloni ha parlato nell’ambito della telefonata con i comici russi, credendoli leader africani. Il tema fondamentale è stato determinato dalla trattazione dell’immigrazione, con la questione degli sbarchi in Italia che ha visto la leader italiana mostrare particolare indignazione, soprattutto per quanto riguarda quella che, a suo dire, è una mancanza di aiuto da parte di tutti gli altri paesi, che confidano solo ed esclusivamente nell’Italia in quanto porto sicuro per gli sbarchi, arrivati fino a 120.000 unità negli ultimi nove mesi.

La Premier ha spiegato che gli sbarchi provengono, nella maggior parte dei casi, dalla Tunisia, rendendo difficile il lavoro umanitario e strategico da parte dell’Italia. Giorgia Meloni ha parlato anche della guerra in Ucraina e del fallimento dell’offensiva del paese in primavera; la leader di Fratelli d’Italia ha spiegato che, contrariamente rispetto alle aspettative, la controffensiva Ucraina non ha cambiato le sorti del conflitto così come ci si aspettava, per questo sarà necessario trovare delle soluzioni.

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