Decreto Caivano: che cos’è, che cosa cambia e le nuove misure

Decreto Caivano: che cos'è, che cosa cambia e le nuove misure

I fatti relativi agli stupri di Caivano e Palermo hanno velocizzato il processo di acquisizione di una nuova serie di misure da parte del governo Meloni, sintetizzate nel nuovo Decreto Caivano e parte di un più ampio processo che permette di sensibilizzare il tema, oltre che di prevedere una serie di misure in grado di tutelare le vittime di abusi. Il decreto è stato approvato e comunicato attraverso la conferenza stampa che ne ha spiegato, volta per volta, anche i punti. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito del Decreto Caivano, relativamente a che cos’è, che cosa stabilisce e quali sono le nuove misure.

Che cos’è il Decreto Caivano

Nel presentare tutte le nuove misure e che cosa cambia con il Decreto Caivano, è importante considerare innanzitutto che cosa sia. Ottenuto da un tavolo di emergenza del Consiglio dei Ministri, a seguito dei fatti di Palermo e Caivano che hanno messo in primo piano l’emergenza stupri e abusi in Italia, il Decreto Caivano è un insieme di “misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile”. Queste ultime diventano molto più stringenti per quanto riguarda le pene ai danni di chi si macchia di un reato, indipendentemente dalla sua età e limitando anche la possibilità di accesso a piattaforme o servizi.

Che cosa cambia e le misure del Decreto Caivano

Dopo aver considerato che cosa sia il Decreto Caivano, si può proseguire con un’analisi maggiormente approfondita di che cosa cambia e di quali siano le nuove misure del Decreto in questione. In particolar modo:

  • Introduzione dell’avviso orale: si tratta di un provvedimento che prevede la convocazione del minore da parte di un questore e che, qualora sia stato commesso un reato, “può essere rivolto anche ai soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età”;
  • Multe fino a 1000 euro per ammonimenti di un questore: le cifre aumentano da 200 a 1000 euro a meno che il minore non abbia oggettivamente provato a impedire lo svolgimento del reato. Inoltre, “per i reati gravi c’è un ammonimento e la convocazione dei genitori che possono essere chiamati in causa per la mancata vigilanza per i minori. C’è la galera per l’arresto in flagranza di reato per i ragazzi dai 14 ai 18 anni”;
  • Rieducazione del minore attraverso lavori socialmente utili: il provvedimento riguarda reati svolti da minori e dalla pena inferiore a 5 anni;
  • Divieto di utilizzo del cellulare dai 14 anni: misura disposta per reati accertati contro persone o patrimonio e per cui è stato predisposto un abbassamento dell’età rispetto ai 18 anni precedentemente previsti; in particolar modo, si legge, saranno vietati “piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati, nonché il divieto di possedere telefoni cellulari”;
  • Abbassamento da 9 a 6 anni di durata di età della pena per la disposizione di misura cautelare; 
  • Fino a 2 anni di carcere per “chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d’impartirgli o di fargli impartire l’istruzione obbligatoria”: il provvedimento cancella la precedente disposizione del Codice Penale, che sanciva la disposizione di una multa da almeno 30 euro;
  • Divieto di potestà genitoriale nel caso di un individuo che fa parte di associazioni a delinquere e/o clan mafiosi;
  • Redistribuzione dei reati nelle carceri minorili: per reati più gravi, anche i maggiori di 18 anni e minori di 24 anni potranno essere introdotti nelle carceri tradizionali;

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