Ameba mangia cervello: perché si chiama così, dove si trova, come si prende e sintomi

Ameba mangia cervello: perché si chiama così, dove si trova, come si prende e sintomi

A causa di alcuni decessi che sono stati segnalati negli Stati Uniti e non solo, la preoccupazione per l’ameba mangia cervello cresce, soprattutto a causa del potenziale letale di un batterio che dovrà essere conosciuto al meglio, per sapere come contrastarlo. Organismo vivente unicellulare che può essere trovato in fonti di acqua dolce calda, come quelle delle sorgenti termali o di un lago, l’ameba mangia cervello è particolarmente pericolosa, dunque è importante informarsi a proposito di numerose caratteristiche che la riguardano: in seguito, ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito di perché si chiama così, dove si trova, come si contrae e quali sono i sintomi e i rischi per un essere umano.

Che cos’è l’ameba mangia cervello e perché si chiama così?

Prima caratteristica da considerare, a proposito dell’ameba mangia cervello, riguarda il perché si chiama così e che cosa sia questo organismo vivente unicellulare. Conosciuto anche con il nome scientifico di Naegleria fowleri, l’ameba mangia cervello è un organismo che vive sia all’interno del suolo che in sorgenti di acqua dolce e calda, come quelli di lago, fiume o sorgenti termali. La caratteristica fondamentale dell’ameba mangia cervello è il modo in cui quest’ultima si contrae: attraverso il naso, infatti, si introduce all’interno dell’organismo, attaccando immediatamente il cervello e provocando un’infezione del sistema nervoso centrale. Per questo motivo, il suo nome è piuttosto chiaro: le conseguenze dell’ameba mangia cervello sono piuttosto gravi, e per certi versi anche difficili da distinguere rispetto a quelli della meningite batterica.

Ma perché l’ameba mangia cervello si chiama così? Il nome in questione è determinato dal fatto che, dopo aver attaccato il cervello, la stessa provoca un’infezione cerebrale detta meningoencefalite, che si presenta attraverso dolori piuttosto acuti che, spesso, hanno anche esito letale. Il tutto accade in virtù della distruzione del tessuto cerebrale, che causa a sua volta una necrosi del cervello.

Dove si trova l’ameba mangia cervello?

Detto questo, è evidente che, ad ogni decesso che viene indicato dal punto di vista medico, corrisponda una certa preoccupazione da parte delle persone che temono di infettarsi: ma dove si trova l’ameba mangia cervello e quanto è comune? Per rispondere alla prima domanda, come detto precedentemente, bisogna far riferimento alle condizioni in cui questo organismo vivente unicellulare si sviluppa. L’ameba prolifera in ambienti che presentano temperature elevate (fino a 46 gradi) e, secondo gli studi, l’incidenza del batterio aumenta in quelle sorgenti d’acqua dolce, come fiumi, laghi e sorgenti termali, che abbiano una temperatura superiore a 26 gradi. Tuttavia, non bisogna temere relativamente ad ogni visita al lago o alla sorgente termale di turno, dal momento che si tratta di un organismo rarissimo che ha un’incidenza di circa 3 casi in un anno.

Gli ambienti specifici in cui l’ameba mangia cervello si trova sono i seguenti: laghi, fiumi, sorgenti termali, scarichi di centrali elettriche o industriali, fonti di acqua potabile non trattata, piscine, surf park o altri luoghi non puliti o filtrati, acqua di rubinetto, scaldabagno, suolo. L’ameba mangia cervello non può trovarsi in mare o oceano, trattandosi di fonti di acqua salata.

Come si prende l’ameba mangia cervello

Detto questo, è importante considerare come si prende e come si contrae l’ameba mangia cervello, per avere una panoramica migliore a proposito di come riuscire ad intervenire nel modo più veloce possibile. L’ameba mangia cervello entra nel corpo attraverso il naso, a seguito del contatto con le fonti di acqua dove potrebbe trovarsi: da qui, raggiunge velocemente il cervello, provocando un’infezione del sistema nervoso centrale. Il contatto avviene maggiormente nel caso in cui ci siano temperature più elevate dell’acqua e livelli più bassi, dunque è possibile anche contrarre l’ameba dal rubinetto d’acqua o in una piscina che non presenta livelli sufficienti di cloro. Non è possibile contrarre il batterio da aerosol, acqua contaminata che viene bevuta o in virtù di un contatto con un’altra persona che ha preso l’ameba mangia cervello.

Sintomi dell’ameba mangia cervello

Uno dei problemi maggiori dell’ameba mangia cervello è determinato dalla comunanza con i sintomi della meningite batterica, per cui si fa fatica a distinguere le problematiche di un batterio che, per questo motivo, diventa letale per l’organismo. Data questa condizione, è importante indicare alcuni dei sintomi dell’ameba mangia cervello:

  • Mal di testa
  • Febbre
  • Nausea o vomito
  • Fotofobia
  • Torcicollo
  • Confusione
  • Sonnolenza
  • Convulsioni
  • Allucinazioni
  • Coma

Purtroppo, l’attuale tasso di mortalità dell’ameba mangiacervello è del 97%.

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