Uber Eats lascia l’Italia: perché, che cosa cambia e quali piattaforme utilizzare?

Uber Eats lascia l'Italia: perché, che cosa cambia e quali piattaforme utilizzare?

A seguito della direttiva europea per la gestione dei rider, da parte delle piattaforme di delivery, Uber Eats ha annunciato di voler lasciare l’Italia, a causa di margini di guadagno piuttosto bassi che sono stati osservati da parte della piattaforma dal 2016. L’addio definitivo di Uber Eats sarà ufficiale a partire da luglio 2023, con delle gravi conseguenze sia nel mercato del delivery food, sia per i numerosi dipendenti che, a partire da questa data, dovranno cercare delle soluzioni alternative in termini di piattaforma. Quali sono, dunque, le piattaforme che potranno essere utilizzate, perché Uber Eats ha deciso di lasciare l’Italia e che cosa cambia?

L’addio di Uber Eats in Italia: perché la piattaforma smette di operare?

L’addio definitivo di Uber Eats in Italia è stato ufficializzato con una nota da parte della piattaforma, che ha fatto sapere di non voler continuare più a investire nell’ambito del mercato del delivery in Italia. A partire dal 2016, quando la piattaforma aveva iniziato ad operare, infatti, non sono stati riscontrati degli ampi margini di crescita, nel mercato di riferimento. Al di là di questa componente, che aveva già scoraggiato la piattaforma rispetto agli investimenti nell’ambito del mercato italiano, è stata la direttiva europea sui rider a dare il colpo definitivo.

Secondo la stessa, infatti, i rider non vanno più considerati come soggetti e lavoratori autonomi, bensì come dipendenti del sistema. Ciò significa che vanno tutelati da parte della piattaforma e che, in caso di malattia o indisponibilità, la stessa deve provvedere anche ad assegni, bonus o periodi di malattia.

Che cosa cambia in Italia per i rider e quali piattaforme utilizzare?

Uber Eats operava, in Italia, per circa 6000 esercizi commerciali, che includevano la possibilità di ordinare a domicilio anche attraverso la piattaforma. Per questo motivo, verranno osservati sicuramente dei cambiamenti piuttosto importanti, per quanto riguarda i rider e gli utenti, che dovranno riferirsi ad altri servizi per ordinare cibo o spesa in casa. Quanto ai rider, dal momento che l’ufficializzazione della cessazione delle attività di Uber Eats in Italia avviene a luglio 2023, prima che gli effetti della direttiva europea possano avere valore, non cambia nulla in termini effettivi: i rider potranno provvedere ad una sostituzione tra piattaforme di delivery o di lavoro vero e proprio, non essendo considerati dei dipendenti.

Tra le altre piattaforme che operano in Italia nel campo del delivery food ci sono Just Eat, Glovo e Deliveroo, mentre nel Sud Italia diventa sempre più crescente l’importanza della piattaforma di Alfonsino, al di là di tante realtà individuali che si sviluppano in comuni o regioni.

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