Nuovi guai per Roman Abramovich: da proprietario del Chelsea finanziava di nascosto il Vitesse

Roman Abramovich

L’indiscrezione arriva dall’Inghilterra: secondo il Guardian, fino al 2015 Roman Abramovich avrebbe finanziato di nascosto il Vitesse (squadra della massima serie olandese) quando era ancora proprietario del Chelsea, per via dei suoi rapporti col presidente Merab Jordania, sui cui la stessa Federcalcio olandese aveva aperto delle indagini in passato.

Roman Abramovich finanziava il Vitesse: cosa sono gli Oligarch Files citati dal Guardian?

Il Guardian, nel portare avanti questa forte accusa nei confronti dell’ex proprietario del Chelsea Roman Abramovich, si avvale di alcuni documenti denominati Oligarch Files, che incastrerebbero l’oligarca russo. Secondo questi documenti infatti, Abramovich avrebbe versato nelle casse del club olandese 117 milioni di euro fino al 2015. Considerando il fatto che il Vitesse, almeno in quel periodo, fatturava circa 14 milioni l’anno, si tratta di cifre esorbitanti. C’è però un precedente: la Federcalcio olandese teneva d’occhio il Vitesse già da anni, ovvero da quando il club fu acquistato da Merab Jordania, amico stretto di Abramovich e con cui strinse una vera e propria collaborazione, con il Chelsea che più volte ha venduto a titolo definitivo o mandato in prestito suoi giocatori al club olandese.

Ed il Vitesse? Ecco la reazione del club olandese

In risposta all’articolo del Guardian, sono arrivate prontamente le dichiarazioni del Vitesse, squadra che si trova al quattordicesimo posto in classifica nell’attuale Eredivisie, la massima serie olandese: “le informazioni contenute negli Oligarch Files non sono mai state a conoscenza del club che, dal canto suo, ha sempre pienamente collaborato alle indagini della KNVB (la Federcalcio olandese ndr) che peraltro non hanno rilevato irregolarità. La KNVB e altri esperti hanno condotto in diverse occasioni – nel 2010 e nel 2015 – indagini approfondite sulla situazione del Vitesse, che ha sempre consentito l’accesso a tutti i documenti rilevanti in suo possesso. Entrambe le indagini non hanno rivelato alcun fatto in conflitto con le regole federali e dell’Uefa“.

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