Liliana Segre sui cori di Gioventù Nazionale: “Sarò di nuovo cacciata dal Paese?”

Liliana Segre sui cori di Gioventù Nazionale: "Sarò di nuovo cacciata dal Paese?"

L’inchiesta Fanpage, che ha portato alla luce dei cori assolutamente condannabili da parte di Gioventù Nazionale, è stata oggetto di numerose polemiche, non soltanto per il contenuto dei cori, ma anche per il modus operandi che è stato contestato dalla Premier Giorgia Meloni, che ha ritenuto l’inchiesta di Fanpage tale da rievocare dei veri e propri metodi di regime. Nel corso dei diversi giorni sono in molti che, tra addetti ai lavori nel campo della politica e del giornalismo, si sono espressi a tal proposito; una delle ultime voci è quella di Liliana Segre, che ha commentato quelle parole chiedendosi se dovrà lasciare nuovamente il paese.

Le dichiarazioni di Liliana Segre sui cori di Gioventù Nazionale

Intervista a La7, a proposito dei cori di Gioventù Nazionali che rievocano il fascismo attraverso il motto “Sieg Heil”, Liliana Segre ha spiegato di non essere realmente sorpresa rispetto a quanto è avvenuto nelle ultime giornate, facendo riferimento ad una tendenza che nel nostro paese è sempre stata radicata, seppur latente. Queste le sue parole:

Credo che queste derive, chiamiamole derive, che sono venute fuori nell’ultima settimana così in modo eclatante ci siano sempre state, nascoste, non esibite, e che con l’attuale governo si approfitti di questo potere grande della destra, non ci si vergogni più di nulla”. 

Liliana Segre e la prospettiva di essere nuovamente cacciata dal paese

Le parole di Liliana Segre non sono state assolutamente banali, dal momento che la senatrice a vita ha spiegato di ritrovarsi di fronte ad una tendenza che non le è nuova e, per questo motivo, dovrà temere di essere nuovamente cacciata dal suo paese. Quando le è stato chiesto se la sua fosse una domanda provocatoria, ha risposto che il tuo interrogativo necessita di una risposta chiara. Le sue parole seguono nel dettaglio:

“Io ho seguito nelle varie trasmissioni questa seduta, chiamiamola così, inneggiante anche a ’Sieg Heil’, quindi anche con questo motto nazista che purtroppo io ricordo in modo diretto e non per sentito dire. Ora alla mia età dovrò rivedere di nuovo questo? Dovrò essere cacciata dal mio Paese da cui sono stata già cacciata una volta?”.

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