Paprika: testo e significato della nuova canzone di Ghali

Paprika: testo e significato della nuova canzone di Ghali

Ghali è sicuramente tornato in auge dopo la sua partecipazione a Sanremo 2024 con Casa Mia, che si è piazzata al quarto posto nell’ambito della kermesse canora. Il suo brano, però, è quasi finito in secondo piano rispetto alle grandi polemiche che si sono generate a seguito della censura della RAI, che in un primo momento non aveva incluso la sua frase “stop al genocidio” nella trasmissione su Rai Play della sua esibizione. Paprika, il nuovo brano del cantante, ne parla: di seguito, si indica il testo e il significato della canzone di Ghali.

Il testo di Paprika, la nuova canzone di Ghali

Paprika, la nuova canzone di Ghali, per ora è stata soltanto anticipata dal cantante che ha condiviso un pezzo in cui parla della RAI e piazza il suo affondo: un vero e proprio dissing alla televisione pubblica, soprattutto per quanto riguarda la censura e la volontà di non lasciar esprimere un’opinione ad un determinato artista. In attesa del testo completo di Paprika, la nuova canzone di Ghali, se ne indica innanzitutto l’estratto:

Hai gli occhi rossi come paprika
Di me ti fumi pure l’anima
Spari sul cuore che già sanguina
One shot
One shot
No more (no no)

Ne giro una dove capita
Me l’accendo per nascondere una lacrima
Ho gli occhi rossi come paprika

Baby ora no dopo il Ramadan
Ora non ce l’ho
A casa ce l’ho
Vieni e te lo do
I Got What You Want
Puoi dirmi quello che vuoi
Non farò come la RAI

Il significato di Paprika di Ghali

Per ora non si ha a disposizione il testo completo della canzone Paprika di Ghali, ma dall’estratto si capisce già quale possa essere il significato del brano in questione. Ghali sembra parlare ad una ragazza e il brano, che descrive quasi uno stato fisico di eccitazione (paprika sembra essere, a tutti gli effetti, un riferimento alla droga), si serve di una semplice ma efficace barra contro la RAI. Il riferimento a “puoi dirmi quello che vuoi / non farò come la RAI” è chiaro: Ghali si riferisce al momento in cui, dopo aver pronunciato la frase “stop al genocidio” è diventato oggetto dell’attacco della televisione pubblica, oltre che delle polemiche e della censura.

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