Il casatiello è uno dei prodotti più noti della cucina napoletana e, nel periodo di Pasqua, viene preparato e mangiato dalla maggior parte delle persone che vogliono fare affidamento ad un piatto particolarmente gustoso della cucina partenopea. Sono ben note le differenze tra casatiello e tortano ma, allo stesso tempo, non tutti sanno qual è il numero di uova da utilizzare per la preparazione di questo piatto. Altra curiosità che merita di essere assolutamente raccontata è la seguente: perché il casatiello si chiama così e qual è il significato del suo nome?
Perché il casatiello si chiama così: l’origine del nome
La presenza del casatiello nella cucina napoletana è attestata fin dal Seicento, dal momento che Giovanbattista Basile ne testimoniava l’utilizzo nella sua La gatta Cenerentola, con queste parole: «E, venuto lo juorno destenato, oh bene mio: che mazzecatorio e che bazzara che se facette! Da dove vennero tante pastiere e casatielle? Dove li sottestate e le porpette? Dove li maccarune e graviuole? Tanto che ’nce poteva magnare n’asserceto formato.»
Ma perché il casatiello si chiama così? Il motivo è molto semplice, e per comprenderlo basterà pensare semplicemente agli ingredienti di questa preparazione. Tra questi c’è il cacio, che viene utilizzato con farina, uova, strutto e ciccioli; in napoletano questo formaggio viene chiamato caso, da cui deriva anche la parola casatiello.