Diritto all’oblio oncologico: come funziona e che cosa prevede

Diritto all'oblio oncologico: come funziona e che cosa prevede

Con l’approvazione in Parlamento, il diritto all’oblio oncologico diventa legge ufficialmente a partire dal 6 dicembre 2023. Si tratta di un passaggio importantissimo per la storia legislativa italiana, come sottolineato dalla Premier Giorgia Meloni, soprattutto per venire incontro a quelle esigenze da parte di persone che vogliono acquisire una determinato posto di lavoro o accendere un mutuo, tra le altre attività. Ma che cos’è il diritto all’oblio oncologico, che cosa prevede e come funziona?

Che cos’è il diritto all’oblio oncologico

Il diritto all’oblio oncologico è quella garanzia, che viene data direttamente dalla legge, per assicurare, a chi ha avuto un cancro in passato di ottenere la possibilità, qualora lo si decida, di eliminare qualsiasi tipo di riferimento, sia in termini di cartella clinica che di accesso ad informazioni private, relativo alla malattia. In questo modo, sarà più semplice ottenere determinate posizioni lavorative, stipulare un mutuo o realizzare altre attività che, in assenza di questa tutela delle informazioni, potrebbero essere negate in virtù del proprio passato. In Italia, più di 1 milione di persone attualmente è interessata dal diritto all’oblio oncologico, mentre sono più di 3 milioni le persone che lottano con un cancro.

Come funziona e che cosa prevede la legge sull’oblio oncologico

La legge sull’oblio oncologico funziona sia analizzando la situazione del passato di un soggetto, sia in maniera retroattiva, nel caso in cui siano state già concesse delle informazioni riservate a proposito della cartella clinica di un determinato soggetto. In maniera molto semplicistica, tutte quelle realtà, tra cui quella notarile o bancaria, che richiedono l’accesso ad informazioni riservate, per tentare di conoscere la storia di un soggetto dal punto di vista sanitario, incontreranno un ostacolo nel caso in cui venga esercitato il diritto all’oblio.

Chi ha avuto un cancro e, dopo aver sconfitto definitivamente la malattia, non ha mostrato sintomi di recidiva per 10 anni, che diventano cinque nel caso in cui il cancro sia stato contratto in età inferiore a 21 anni, ha diritto a non palesare le proprie informazioni riservate. La legge è anche retroattiva, per cui tutti quei dati che sono stati assunti in passato non sono più validi, nel caso in cui voglia essere esercitato tale diritto.

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