Oppenheimer: il significato del finale del film di Christopher Nolan

Oppenheimer: il significato del finale del film di Christopher Nolan

Oppenheimer di Christopher Nolan è sicuramente uno dei film del momento, a seguito della sua uscita in Italia avvenuta in occasione del 23 agosto 2023. Il film, con Cillian Murphy nei panni del protagonista e Robert Downey Jr. in quelli di Lewis Strauss, racconta non soltanto la creazione della bomba atomica, ma anche tutto ciò che c’è stato dopo, nel rivalutare la figura del fisico Oppenheimer in relazione alla creazione della bomba a idrogeno e non solo. Ma qual è il significato del finale di Oppenheimer? Benché si tratti di avvenimenti storici, lo stile di Christopher Nolan potrebbe essere apparso piuttosto confusionario nella disposizione delle scene in termini temporali, per cui vale la pena chiarire la corretta sequenza delle immagini.

Il finale di Oppenheimer di Christopher Nolan

Nel finale di Oppenheimer di Christopher Nolan si può notare la sequenza degli eventi che riguarda gli anni successivi alla bomba atomica: dopo che il fisico si è opposto alla realizzazione della bomba a idrogeno, viene realizzato un processo che lo punisce per i suoi contatti passati con il comunismo, oltre che per le sue posizioni piuttosto ambigue in merito al tema della guerra. Pur con una disposizione non lineare delle scene, dopo la grande ascesa del fisico viene mostrata la sua caduta, per la quale dovrà attendere diversi anni prima di una definitiva riabilitazione.

Il significato del finale di Oppenheimer, con Cillian Murphy

Nella scena finale di Oppenheimer di Christopher Nolan, si mostra la scena che era stata accennata più volte nell’ambito del film, in cui Cillian Murphy nei panni del fisico parla con Albert Einstein. Quest’ultimo gli presagisce quello che sarà il suo futuro: nonostante le difficoltà e le umiliazioni, prima o poi il fisico sarà riabilitato e premiato (così come avviene nei fatti), a causa di un comportamento sempre uguale della comunità scientifica, che tenta così di riabilitare se stessa e la propria coscienza. Oppenheimer chiede ad Einstein di quel dubbio che gli aveva espresso anni prima, a proposito della possibile relazione a catena che sarebbe stata generata a seguito dello scoppio della bomba atomica: a distanza di anni, il fisico teme di averla creata; ovviamente, il riferimento non è alla reazione a catena fisica (che avrebbe portato alla distruzione dell’atmosfera), quanto ad un fattore politico di corsa agli armamenti, che porta gli Stati Uniti a volere sempre di più, nel tentativo di vincere ogni guerra e annientare ogni avversario.

Qual è l’ordine degli eventi in Oppenheimer?

Dopo aver chiarito qual è il significato del finale di Oppenheimer di Christopher Nolan, è importante considerare anche l’ordine e la sequenza corretta degli eventi all’interno del film, così da chiarire maggiormente il senso della storia anche nella sua linearità. Nolan è un maestro per quanto riguarda la segmentazione dei film in blocchi temporali, oltre che per una disposizione non lineare delle scene, per cui si potrebbe fare molta confusione nel capire cosa c’è stato prima e cosa dopo.

Nell’ordine, cronologicamente parlando il film inizia con la crescita del giovane fisico Oppenheimer che, dopo aver studiato in laboratorio e aver incontrato Niels Bohr (Kenneth Branagh), si reca poi in Germania, dove incontra il fisico Heisemberg (Matthias Schweighöfer); successivamente, ritorna a casa negli Stati Uniti, dove inizia a insegnare fisica quantistica nell’ambiente accademico e dove incontra Lawrence (Josh Hartnett), che gli offre il materiale utile per iniziare a lavorare ai suoi esperimenti. Qui Oppenheimer conosce anche gli ambienti comunisti e si rapporta con Jean Tatlock (Florence Pugh), poi sposando Kitty Oppenheimer (Emily Blunt). Il racconto prosegue con il generale Gloves (Matt Damon) che conferisce al fisico l’incarico di guidare il progetto Manhattan, dopo la scoperta di un ordigno a cui sta lavorando la Germania sotto la guida di Heisemberg: da qui, si osserva tutta la sequenza degli eventi che porta allo scoppio della bomba atomica, a seguito dei test riusciti a Los Alamos; prima che ciò avvenga, però, Oppenheimer viene avvertito che c’è una minima possibilità che lo scoppio della bomba atomica possa causare una reazione a catena in grado di distruggere l’atmosfera e, per questo motivo, decide di parlarne con Albert Einstein (Tom Conti).

Dopo la guerra, Oppenheimer viene invitato da Lewis Strauss (Robert Downey Jr.) affinché possa guidare la Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti, nonostante il fisico avesse già espresso il suo scetticismo al Presidente Truman (Gary Oldman), che però lo liquida dicendogli che la volontà di sganciare le bombe è stata politica, non scientifica. Qui il fisico incontra nuovamente Einstein, ormai esiliato e negli Stati Uniti, e gli confida il suo timore di essere alla base di un processo di reazione a catena che distruggerà il mondo, per cui Einstein si allontana visibilmente turbato ed evita di parlare con Strauss. Da questo momento in poi, Oppenheimer inizia a osteggiare la possibilità di costruire altre bombe, umiliando anche in una conferenza pubblica Strauss, che prepara la sua vendetta: quest’ultimo infatti è a conoscenza del passato comunista di Oppenheimer, e fornisce la documentazione a William L. Borden (David Dastmalchian), che scrive una lettera al Presidente dove fornisce prove a proposito del suo dubbio che Oppenheimer abbia lavorato al servizio dei comunisti. Da qui, c’è tutto un processo organizzato da Strauss contro Oppenheimer, che si pronuncerà a sfavore del fisico, che vedrà il suo nulla osta non rinnovato: soltanto a distanza di anni la figura del fisico sarà riabilitata, quando in un processo pubblico viene scoperta la verità. È David L. Hill (Rami Malek) a svelare cosa Strauss abbia fatto ai danni di Oppenheimer e la commissione statunitense, guidata da un giovane Kennedy, decide di non permettere al politico di entrare nel gabinetto. Solo a distanza di anni, un anziano Oppenheimer sarà insignito del riconoscimento che merita.

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