Mikael Ymer squalificato per 18 mesi: che cos’è successo e accuse del tennista

Mikael Ymer squalificato per 18 mesi: che cos'è successo e accuse del tennista

Una vera e propria doccia fredda per Mikael Ymer, numero 1 svedese e minore dei due fratelli Ymer, che è stato squalificato per 18 mesi da parte dell’ITF; il tennista era pronto ad esordire nel torneo su terra rossa di Gstaad, dopo aver conquistato la sesta posizione nel seeding del torneo, quando è arrivata la squalifica definitiva da parte del tennista che deciderà di ricorrere ancora. I fatti che hanno riguardato la sospensione di Mikael Ymer non sono nuovi, dal momento che quest’ultimo era stato già fermato in passato con l’accusa di non aver preso parte a tre test antidoping. Non è mancata la risposta pubblica da parte dello svedese, che ha commentato dubbioso la decisione.

Perché Mikael Ymer è stato squalificato per 18 mesi?

Mikael Ymer è stato squalificato per 18 mesi, da parte dell’ITF, prima di poter scendere in campo a Gstaad, sulla terra rossa svizzera dove avrebbe beneficiato della sesta posizione nel seeding del torneo. Il tennista svedese era stato già sospeso in passato con l’accusa di aver saltato tre controlli antidoping in 12 mesi, con l’accusa di aver violato le regole sui controlli nel mondo del tennis. Tuttavia, a seguito del rimborso da parte del tennista, tre arbitri avevano permesso al minore dei due fratelli Ymer di ritornare in campo, con l’ultimo grande risultato raggiunto al Wimbledon, torneo in cui Jannik Sinner si è spinto fino in semifinale e in cui Mikael Ymer ha sconfitto in cinque set Fritz, a seguito di un’incredibile rimonta.

Le parole di Mikael Ymer e le accuse pubbliche del tennista svedese

Non è mancata la risposta da parte di Mikael Ymer, che si è detto molto perplesso per la squalifica di 18 mesi da parte dell’ITF. Il tennista svedese, infatti, ha commentato spiegando di aver già superato i fatti in questione, risalenti al 2022 e per cui aveva già vinto il ricorso. Queste le sue parole: “Nel gennaio 2022“ l’ITF mi ha accusato di una potenziale violazione delle regole antidoping per aver saltato tre test al fuori delle competizioni in un periodo di 12 mesi. Ho combattuto tale accusa in udienza e sono stato assolto da un tribunale indipendente composto 3 arbitri nel giugno del 2022. L’ITF ha presentato ricorso contro tale decisione nonostante i 3 arbitri indipendenti che mi hanno assolto fossero stati nominati secondo le proprie regole, per poi rivolgersi al Tribunale Arbitrale dello Sport così da giungere ad una diversa decisione sui medesimi fatti in base ai quali ero già stato assolto“.

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