Termina in Liguria la fuga del boss bambino, famigerato boss della ‘ndrangheta scampato per anni alle ricerche degli inquirenti. Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, echeggia con forza il nome di un altro super latitante, il calabrese originario di Vibo Valencia e noto come boss bambino Pasquale Bonavota. Il suo soprannome non proviene dal caso. Già a 16 anni, per far fronte ad una faida familiare che avrebbe sterminato la famiglia, annunciò vendette contro i rivali.
La cattura del latitante della ‘ndrangheta: i dettagli
La carriera criminale di Bonavota era, chiaramente, ben nota alle Forze dell’Ordine. Accusato di diversi omicidi, per i quali non è stato ancora sottoposto a processo, il latitante della ‘ndrangheta era ricercato dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata dal procuratore capo Nicola Gratteri, nell’ambito dell’inchiesta Rinascita Scott. La medesima operazione ha condotto alla carcerazione di oltre 400 tra affiliati boss e gregari delle cosche vibonesi in Calabria. Si è trattato di un risultato importante, tenendo conto del calibro criminale di Bonavota e della sua attività in nord Italia e, prima della cattura, in Liguria.