Prima della crisi energetica che ha interessato, praticamente, il mondo intero, le cose sembravano scontate: ricaricare un’auto elettrica era più conveniente di fare benzina in un mezzo endotermico. Oggi, però, le differenze si sono assottigliate molto, riducendosi quasi completamente all’andamento dell’economia in determinati Paesi. Un recente studio effettuato da Drive Electric in Gran Bretagna ha fatto emergere le attuali disparità tra nazioni, lasciando gli automobilisti a pensare se, di fatto, conviene davvero acquistare un’auto elettrica in Italia.
Conviene avere un’auto elettrica in Italia? I dettagli dello studio
Stando a quanto osservato dallo studio, in seguito alle incertezze registrate nei mercati internazionali tra il 2021 e il 2022, alcuni Paesi hanno gestito un aumento dei prezzi di oltre l’80% per l’energia elettrica, limitando ampiamente la convenienza delle auto a batterie. In Gran Bretagna, ad esempio, la spesa per i veicoli con motore endotermico è scesa quasi del 9%, mentre quella per i veicoli BEV è salita del 22.9%.
Si evince, dunque, che in molti Paesi il divario di prezzo tra carburanti ed energia pulita sia diminuito drasticamente. In alcuni Paesi europei, in particolare, il prezzo dell’energia elettrica ha assistito ad un aumento dell’energia elettrica oltre il 50%, facendo arrancare di molto la rivoluzione EV. Tra questi, non possiamo non citare la Svezia, la Slovacchia, la Lituania, il Belgio, la Spagna, la Finlandia e l’Austria, con aumenti compresi tra il +87.3% e il +52.5%.
Ma quindi, in Italia conviene acquistare un’auto elettrica? Sembrerebbe di no. Secondo le stime di Drive Electric, infatti, nel nostro Paesi ci sarebbe stato un incremento del costo dell’energia elettrica del 46.8% rispetto al 2021.
I migliori paesi per la mobilità elettrica
Hanno risposto alla crisi energetica e all’aumento dei prezzi dell’elettrico in maniera più lieve gli Stati Uniti. Ad Hong Kong, invece, il risparmio garantito dai veicoli elettrici va ben oltre le aspettative, visto che la spesa per diesel e benzina supera dell’817.06% quella per la ricarica elettrica. Stesso discorso per Cina e Turchia, con rispettivamente il 700.42% e il 649.40%. Nel Vecchio Continente, Ungheria e Norvegia sarebbero i Paesi più favorevoli alla mobilità elettrica. Staremo a vedere come si evolveranno le cose nei mercati internazionali e in quello italiano e come reagiranno le Istituzioni di fronte a questa ennesima battuta d’arresto per la mobilità green.