Si aggiunge una nuova pagina alla macabra storia della Guerra in Ucraina: i servizi di sicurezza russi hanno, recentemente, fermata Darya Trepova, con l’accusa di essere stata l’autrice dell’attentato avvenuto ieri in un caffè a San Pietroburgo in cui ha perso la vita il giornalista Maksim Fomin, meglio conosciuto con lo pseudonimo Vladlen Tatarsky. Il Comitato Investigativo si è espresso al riguardo sul suo canale Telegram. Nella fattispecie, si fa riferimento ad un attentato avvenuto ieri in un caffè di San Pietroburgo e, secondo il Comitato antiterrorismo russo, pianificato dagli 007 ucraini.
Le parole del comitato antiterrorismo russo
Il comitato nazionale antiterrorismo russo afferma che collaboratori del “Fondo anti-corruzione” istituito dall’oppositore russo Alexey Navalny siano state coinvolte nell’attentato di ieri avvenuto in un caffè di San Pietroburgo, organizzato dai servizi segreti ucraini. La medesima fonte sostiene che Darya Trepova, sospettata dell’attentato e recentemente arrestata, sia una sostenitrice attiva dell’organizzazine.
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, si è espresso riguardo l’attacco affermando che la Guerra in Ucraina – operazione militare, come da lui stesso definita – venga messa in atto proprio per questa ragione. Nell’attentato, intanto, sono rimaste ferite 32 persone, di cui 10 vertono in gravi condizioni secondo il Ministero della Salute russo. L’attentato ha avuto luogo in pieno centro, con l’esplosione di 200 grammi di TNT nascosti in una statuetta, colpendo fatalmente Vladlen Tatarsky, famoso blogger militare nazionalista e corrispondente di guerra russo.